Lo yoga tradizionale

La Via dello Yoga in otto parti

Lo Yoga tradizionale è una disciplina antichissima che abbraccia l’essere umano in tutti i suoi aspetti, ed è rappresentato dall’Ashtanga Yoga (Yoga in otto parti) codificato negli Yoga Sutra di Patanjali. L' Ashtanga Yoga rappresenta un percorso che può portarci verso una progressiva armonizzazione dell’esistenza. Yoga, dalla radice sanscrita Yuj che significa unione, è una pratica che utilizza il corpo come “strumento” evolutivo della propria consapevolezza, corpo nella sua accezione più ampia che va dal piano fisico a quello più sottile della mente e della psiche. La sua pratica è riequlibrio, armonizzazione della dimensione fisica, mentale, energetica e psichica dell’essere umano, utile nel quotidiano per sviluppare appieno il potenziale esistenziale e creativo presente in ciascuno di noi.
Lo Yoga in otto parti è costituito da:

  • Yama (Osservanze per migliorare la relazione gli altri)
  • Niyama (Osservanze per migliorare la relazione con noi stessi)
  • Asana (Le posizioni o esercizi fisici)
  • Pranayama (Controllo dell'energia attraverso il respiro)
  • Pratyahara (Controllo delle facoltà sensoriali)
  • Dharana (Concentrazione)
  • Dhyana (Meditazione)
  • Samadhi

Lo Yoga in otto parti, con ciascuno dei suoi otto gradini, opera in modo specifico su quelli che secondo la tradizione Yogica sono 5 stratificazioni o involucri interdipendenti che costituiscono il nostro essere, denominati Kosha. Agisce con Asana su Annamayakosha, il corpo fisico, tramite le posizioni o esercizi fisici. Opera su Pranomayakosha, il corpo energetico, grazie a tecniche di respirazione che consentono di espandere e riequilibre il Prana (energia vitale). Interviene su Manomayakosha, la mente reattiva (Manas, mente o sesto senso secondo lo Yoga), grazie a tecniche che consentono una migliore gestione delle facoltà sensoriali. Si occupa di Vijnanamayakosha, la mente discriminante (Buddhi o intelletto), tramite Dharana, tecniche di concentrazione, che sfociano successivamente nelle pratiche meditative di Dhyana. Anandamayakosha, detto anche corpo causale, è la parte più intima di noi. In realtà non interveniamo tramite il Samadhi su tale piano, ma entriamo in contatto con la nostra realtà più profonda grazie al lavoro svolto negli anga precedenti. Secondo lo Yoga, agendo su uno di questi corpi è possibile indirettamente agire sugli altri. Con una pratica che agisce sulla parte fisica è possibile portare beneficio non solo al corpo ma anche alla mente ed alla psiche e, viceversa, il riequilibrio del piano più sottile, che si compie attraverso le tecniche di concentrazione e le pratiche meditative, porta beneficio anche al piano fisico.